Mercurio come gallo, Mercurio come manichino in una vetrina, Mercurio come dio indicatore, Mercurio quotidiano metafisico affabile e imprendibile, dio della leggerezza e degli scambi, un po’ bugiardo, intermediario tra gli dei e gli uomini.
In questa raccolta di prose immaginative il lettore troverà al suo meglio l’arte metamorfica di Alberto Savinio; e vedrà apparire il dio prediletto dello scrittore come in un diario paradossale dove al tempo è concessa l’arte dell’andirivieni.
D’altronde l’incontro tra Mercurio e Savinio non poteva non prodursi, visto che, come scrisse Giorgio Manganelli, era difficile non considerare lo scrittore nato in Grecia «una delle forme umane di Mercurio… uno di quegli esseri ignari di fine e di addio che in luoghi incolti si esercitano con le frecce, con il flauto, con il Gioco».
Parte integrante dei testi sono alcuni disegni di Alberto Savinio, per i quali si ringrazia l’Associazione Archivio Alberto Savinio,
Alberto Savinio: il più grande scrittore italiano tra le due guerre Leonardo Sciascia
Savinio riesce ironico nel senso più moderno della parola. Ma di spirito intensamente umanistico Elio Vittorini
Per Savinio scrivere significava pensare in piena libertà Silvio Perrella
Silvio Perrella è autore di una quindicina di libri che sfuggono alle classificazioni. È un palermitano che vive tra Napoli e Roma e torna quanto più può nella sua città d’origine. Tra i suoi libri, Calvino (1999), Fino a Salgareda (2003), Giùnapoli (2006), fino a Doppio scatto (2015), Io ho paura (2018) e Petraio (2021). Con Raffaele La Capria ha scritto Di terra e mare (2018). Ad ora incerta è il suo più recente programma radiofonico dedicato alla poesia, andato in onda sulle frequenze della Radio svizzera italiana. Per RadioRaiTre racconta luoghi e persone.
Libro pubblicato con il contributo della Regione Campania.