Centri storici in demolizione, abitanti che resistono, occupazioni, spazi «liberati», manifestazioni per la pace, carcerolazos, esperienze pedagogiche autogestite e una scuola in un quartiere di periferia.

«Insomma, sembra deciso: diventerà un’operosa città europea. I vicoli si svuoteranno dei tipi ciondolanti, loschi, che parlano a mezza voce una lingua sospetta. Nei bar intorno alla stazione scompariranno i vecchi e gli sfaccendati; saliranno i prezzi, aumenteranno i centri commerciali e non ci saranno più mercati; le spezie e gli odori resteranno come tocco di esotismo. Dove facevano scalo i mercantili approderanno le navi da crociera, che invece di merci scaricheranno i turisti. I bianchi riguadagneranno un po’ alla volta il centro della città. Gli spazi pubblici si svuoteranno, ma verranno considerati più sicuri. Solo il cielo, la luce bianca che di giorno avvolge la città, il mare sempre a portata di tuffo, resteranno gli stessi. Il resto cambierà. Il modello Europa è arrivato sulla sponde del Mediterraneo».