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  • LE MARIE

    Non parlerò della Madonna, io: ma questo suo nome, portato da pie donne, insegna di fede e di profonda fede, emblema di devozione e di sacrificio, resti su noi, fra noi, a nutrimento di poesia, narrando di altri sentimenti caldi e sinceri, dicendo di altre donne che lo tennero con onore, con ardore, che lo lasciarono alla storia mistica, come segno di immensa pietà. Del resto questo nome

    di Maria – Mariam, Miriam – era molto comunemente portato in Palestina, tanto che per distinguere le molte Marie, vi si aggiungeva il nome del loro padre, del loro marito, della loro città natìa, o almeno un secondo nome. Ed è così che in quel gruppo di donne che si votarono a Gesù sin da quando cominciò la sua mirabile predicazione in Galilea e in Giudea, fra quelle che lo amarono, che

    lo servirono, che lo accompagnarono dovunque, nei giorni lieti e nei giorni tristi, sino al Calvario, che lo videro morire, che lo seppellirono, che piansero sulla sua tomba, le Marie erano quattro o cinque. La storia ricorda Maria di Cleofe, cugina della Madonna, zia di Gesù e madre di apostoli e di seguaci del Figliuol dell’Uomo; Maria Salome, la moglie di Zebedeo, la madre degli apostoli San

    Giovanni e San Giacomo; Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro; e infine Maria di Magdala. Forse, ve ne fu anche un’altra, ma non se ne hanno notizie certe. Tre sono quelle ricordate dagli evangelii, tre appaiono nel libro affascinante e triste, semplice e sublime, che noi non leggiamo mai abbastanza, che contiene la più viva istoria dell’ideale, che è la pruova più diretta

    dell’inconoscibile! [...] Custodi primitive di un tesoro inestimabile, esse lo confidarono ad altre guardiane amorose e diligenti; e il gioiello meraviglioso della fede, quello che porta la salute e la virtù, quello che consola e che guarisce, quello che difende e che salva, è stato dato dalle Marie, a voi, donne! Sì, voi, donne, siete l’arca nobilissima ove si racchiude il mirabile elemento di vita morale,

    voi siete il tabernacolo della preghiera e dell’amore, voi la torre adamantina che le avversità giammai faranno crollare. Non vi è dato di legare i vostri calzari, di alzare sui capelli il vostro manto e di lasciare tutto, per seguire Gesù nelle sue peregrinazioni, per udire dalle divine labbra la parola di soavità: i tempi grandi e belli sono passati: ma che importa? Contro tutte le tendenze volgari,

    corrompitrici, ciniche, di una società senza fede e senza luce, voi potete opporre la forza di una coscienza ansiosa di purezza contro la indifferenza gelida, voi potete mettere il vostro santo entusiasmo avuto da vostra madre, dato da voi ai vostri figliuoli: contro il cinismo dei bassi istinti umani la vostr’anima può contrapporre il volo spirituale, sino a un supremo principio di bene.

    Come le Marie, voi avete sete di giustizia, di bontà, di misericordia: la vostra fronte conosce il segreto delle lunghe cogitazioni: le vostre ginocchia sanno piegarsi nell’orazione: le vostre mani si congiungono nel dolce e pacifico gesto: le vostre labbra sanno dire, gravemente, umilmente: Padre Nostro. Ciò che le Marie hanno dato al mondo muliebre, la fede nei grandi destini

    delle anime, non si estingue: la sacra fiamma si alimenta nel coraggio e nel valore tranquillo delle donne.

    Quale misteriosa speranza. Le Marie. Santa Teresa

Quale misteriosa speranza. Le Marie. Santa Teresa

Con undici lettere inedite di Matilde Serao alla figlia Eleonora. Introduzione e cura di Donatella Trotta. Illustrazioni di Angelo Maisto

Pubblicazione: 9 agosto 2024

Collana: spARTaco

Pagine: 192

ISBN: 9791280955111

Disponibilità: Ottima

Prezzo: 16.00 

«Teresa non è una foglia trasportata dal vento; Teresa non è un istrumento sonoro, ma vuoto, che renda solo l’armonia che ne trae una mano abile, Teresa è una forza personale, Teresa è una volontà libera, Teresa è una coscienza!»

«La fede nei grandi destini delle anime». Una fede che si fa “pensiero della differenza” femminile, riscoperta e cura dell’essenziale. Avrebbe potuto citare martiri e santi, teologi e dottori della Chiesa, e invece Matilde Serao sceglie ancora una volta le donne. Una madre che «avrebbe l’autorità, ma preferisce l’indulgenza», una «creatura gracile e silenziosa», una figura fiera e orgogliosa rinnovatasi in un’«anima che vale quella di tutti gli apostoli»: sono Le Marie gli esempi di un proselitismo «primitivo, iniziato nella semplicità della coscienza e sotto la forma candida e buona dell’amor mistico», che l’oratrice propone al variegato pubblico delle sue conferenze. E Santa Teresa. Un modello che Serao pare avere ben presente nella ricerca spirituale che la tocca nel profondo a un certo punto della sua esistenza: «Ella non ama come i grandi passionali, senza giudicare: ella ama, come tutti i grandi innamorati, dopo aver giudicato». E, cogliendo il senso di una parola che all’epoca nemmeno esisteva nell’uso comune – resilienza – la scrittrice e giornalista sembra parlare a noi oggi, in un tempo di materialismo dilagante, egoismo distaccato e rigetto sterile della sofferenza propria e altrui: «Fecondiamo il dolore! Facciamone della forza operosa ed utile; facciamone della bontà giudiziosa ed efficace; facciamone dell’affetto gentile e securo; facciamone del lavoro oscuro, ma necessario; facciamone del lavoro grande ed imperituro!».

La curatrice

Donatella Trotta è nata e cresciuta a Roma. Dopo una formazione cosmopolita ha scelto di vivere e lavorare a Napoli, dove si è laureata all’Università Federico II. Giornalista professionista (alle pagine culturali del quotidiano «Il Mattino»), collabora con riviste, tra le quali «Leggendaria» e «Andersen». Già docente di ruolo di materie letterarie, è autrice, traduttrice e curatrice per varie case editrici, per adulti e ragazzi, di testi tra saggistica e narrativa, divulgazione e poesia. Per il suo impegno nel sociale, nella letteratura giovanile e nella promozione del libro, della lettura e dell’arte come esperienza ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra gli altri, il Premio Andersen, il Premio internazionale di giornalismo civile dell’Istituto italiano per gli Studi filosofici, l’Eip-Italia (École Instrument de Paix) dell’Unesco e il Premio di giornalismo Matilde Serao a Carinola, nell’ambito del quale ha ricevuto anche una targa d’argento del Presidente della Repubblica per i suoi studi sulla «madre fondatrice» del “Mattino”. Per Edizioni Spartaco ha curato, dal 2020 al 2023, l’opera di Matilde Serao L’anima dei fiori in otto volumi illustrati da Angelo Maisto.

 

Libro pubblicato con il contributo della Regione Campania.

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