Dichiarazioni d’amore, storie di passione, ricordi ancora brucianti: il calcio è anche questo per i suoi tifosi. Per segnare bisogna tirare in porta è una raccolta di racconti ideati da scrittori, giornalisti, artisti, personaggi televisivi e radiofonici. I protagonisti sono miti e meteore del rettangolo verde, da Zoff a Rivera, da Lalas a Di Bartolomei, da Sergio Volpi a Lavezzi, da Mancini a Sandro e Valentino Mazzola, da Pulici a Héctor Adolfo Enrique detto El Negro fino a Pelusa Maradona, da Boninsegna a Pep Guardiola. Calciatori che hanno fatto sognare, calciatori che sono stati anche uomini fuori dal campo e che hanno segnato l’immaginario collettivo sul gioco più seguito al mondo. Del resto, la raccolta porta in epigrafe una significativa frase di George Bernard Shaw: «Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in novanta minuti». E ancora, come scrive Marco Ottaiano nella prefazione: «Ognuno di noi ha il diritto di avere il suo mito calcistico ma quel mito, per essere tale, dobbiamo vederlo in tutta la sua grandezza. E per farlo ci occorrono occhi da ragazzino».
Per segnare bisogna tirare in porta
Tredici storie per tredici calciatori
a cura di Marco Ottaiano
«Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in 90 minuti» - George Bernard Shaw
Recensioni
• «… gli autori erigono i loro piccoli, personalissimi altarini ai propri idoli del calcio, in un amarcord agrodolce, con ironia, affetto, divertimento, entusiasmo, a volte con struggente nostalgia: tutti sentimenti riflessi in quel magico rettangolo d’erba capace di contenere gioie e dolori, miseria e nobiltà» (Fabrizio Coscia, Il Mattino)
• «…una palestra di democrazia, ultima rappresentazione sacra del nostro tempo, da Sartre a Pasolini in tanti hanno ribadito che il calcio è una cosa seria» (Peppe Pace, Roma)