La strada delle parole
Che si stia a una scrivania o in riva al mare, che lo sciabordio delle onde culli l’immaginazione o una barca attraccata al molo, scrivere è viaggiare, disegnare un percorso, a volte lambire l’orlo di un precipizio, altre tornare al sicuro, a casa, sotto le coperte del proprio letto. Incerta è la strada che potrebbe riservare buche e svolte inaspettate, non definita la meta che cambia al mutare del vento, tentennante il passo che non può che adattarsi al terreno liscio o scosceso. Eppure lo scrittore va, esplora, si spinge ai confini del mondo e li attraversa, nella valigia il coraggio di esporsi alle intemperie della vita, alle paure che il suo cuore nasconde e lui non conosce, al crudo giudizio del lettore.
Il viaggio, in questa seconda antologia della collana SpartacoLab che vede l’uno affianco all’altro narratori con gusti, stili, esperienze, letture, età, caratteri diversi e in qualche caso opposti, sta nei luoghi letterari scelti.
Negli incontri del laboratorio di Edizioni Spartaco, quindici in quattro mesi, c’è chi si è buttato a capofitto e ha deciso di avventurarsi in topoi finora inesplorati, chi ha preferito tenersi ai margini, temendo di tradire in qualche modo la propria natura, chi ha retto il passo, ma solo fino a un certo punto, perché scrivere è tirare fuori molto, troppo da sé.
Intorno gli scaffali stracolmi di volumi della Libreria Spartaco, in mezzo un tavolino da caffè con sopra un cestello colmo di caramelle, nell’aria periodi sconnessi o finiti, aggettivi da tagliare, sinonimi in fila, idee originali, suggerimenti accorti, limature, pareri divergenti, opinioni inconciliabili, assonanze. Il circolo di novellieri avanza lento, marcia sostenuto, ha una battuta d’arresto, riprende la rotta.
A chi legge non resta che scoprire che cosa c’è Dietro una porta di Carmelina Moccia, quali panni veste l’Elpidio tratteggiato da Bruno Massa, come si svolge Una giornata al parco di Carla Mele, che mondo giace Davanti al vicolo di Gaetano Procida, che tipo di relazione esiste tra Erminia e Susanna di Giovanna Renga, come si affina L’arte di perdere di Pina Affinito e quanto è ripida La prima salita con i grandi di Rita Castiello. Stavolta, per loro scelta, restano alla banchina Angelina Della Valle, Elisa Martino e Concetta Di Costanzo.
Grazie a tutti loro. Il cammino ha offerto paesaggi suggestivi, incontri insperati con personaggi inventati eppure così reali, luoghi inviolati dell’animo. E l’impresa non è finita. Ricomincia ogni volta che davanti a un foglio bianco, elettronico o di carta, una persona comincia a comporre lettere, e poi parole, quindi frasi sempre più articolate fino a formare racconti, e romanzi. Né la magia si dissolve. Prosegue nella lettura.
«Mi rallegrava rituffarmi nel libro di nuovo a colazione, mi tormentavo quando dovevo riporlo per volgermi alle mie abituali occupazioni, giacché nessun luogo al mondo mi è mai sembrato tanto affascinante quanto quelle pagine» (Robert Louis Stevenson).
Edizioni Spartaco stacca gli ormeggi, la navigazione riprende. A bordo!
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Gli autori
Carmelina Moccia, web master, Seo. Ha pubblicato Irene ha sempre freddo (Edizioni Progetto Cultura, 2013), Difesa a zona (articolo giornalistico, finalista alla xiv edizione del Premio nazionale Maria Santoro, 2013), Fuori dal limite (nell’antologia di racconti Il tempo dell’assenza, Edizioni Spartaco, 2015). Menzione d’onore per la prosa al Premio letterario Valentina per l’opera La finestra sul freddo viale d’inverno e al Premio Giovane Holden per l’opera Donne Pericolose.
Bruno Massa, geologo, ricercatore universitario. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Grazie alla moglie Simona, che lo esorta a partecipare a SpartacoLab, scopre di avere molte cose da raccontare e prova a farlo.
Carla Mele, laureata in Lettere e filosofia, funzionario di pubblica amministrazione, ama la lettura, soprattutto quella dei romanzi a sfondo storico. Praticante di lungo corso di SpartacoLab, cerca nella letteratura la possibilità di dare ali ai pensieri e al benessere all’anima. Ha pubblicato il racconto La cartolina nell’antologia Il tempo dell’assenza (Edizioni Spartaco, 2015).
Gaetano Procida, agronomo e funzionario della pubblica amministrazione. Scrive di situazioni che manifestano il disagio intimo dell’uomo in continuo conflitto con se stesso e con la realtà che lo circonda. Ha pubblicato il racconto Quello che resta nell’antologia Il tempo dell’assenza (Edizioni Spartaco, 2015).
Giovanna Renga, insegnante. Ha pubblicato la raccolta di poesie Per amore (Guida, 2003) e il racconto Solitude nell’antologia Il tempo dell’assenza (Edizioni Spartaco, 2015). È in corso di pubblicazione il suo primo romanzo, La luce dell’amore, sul podio al Premio internazionale di narrativa e poesia Città di Caserta e al Premio Memorial Giovanni Leone di Roma. È vincitrice di vari concorsi letterari e di un attestato di eccellenza al Premio letterario G. Leopardi di Aversa.
Pina Affinito, docente di Scienze motorie e sportive. Ama il lavoro che fa anche se a volte ha l’impressione di essere uno schiavo che raccoglie fiocchi di cotone accettando come ricompensa una patata lessa da sbucciare. Lettura e scrittura rappresentano un’esigenza che la accompagna da sempre. Spesso è il lato tragicomico della vita che stimola la sua immaginazione. Una sua storia spedita alla redazione della rivista Confidenze è stata di recente pubblicata.
Rita Castiello, laureata in Scienze religiose, lavora come maestra e si occupa di progettazione sociale nelle scuole. Collabora alle attività della Diocesi di Aversa. Ama la lettura, soprattutto i classici dell’Ottocento, ed è molto attiva e seguita sui social network. Frequenta con uguale passione il teatro San Carlo e lo stadio San Paolo.