Che cosa sarebbe successo se Cesare Borgia, l’astuto statista scrutato da Machiavelli nel Principe, fosse sopravvissuto alle sue sfortune politiche? E se avesse viaggiato verso le Americhe, alla ricerca di una favolosa principessa capace di pietrificare con gli occhi? Sono queste le domande a cui Vittorio Imbriani nel 1875 fornisce una risposta romanzesca con “L’impietratrice”, una delle primissime opere finzionali di storia alternativa della letteratura italiana. La nuova formula è però presto deviata in direzione della fiaba esotica e avventurosa: gli incroci acrobatici dei generi narrativi si combinano con i rimescolamenti più estrosi dei registri linguistici. L’arcicolto e strafottente Imbriani realizza così una nouvelle davvero singolare, rivolta al passato illustre e insieme anticipatrice di un fertile futuro.
Giuliano Cenati è docente universitario di Letteratura italiana. Tra i massimi esperti dell’opera di Imbriani, ha pubblicato le monografie “Torniamo a bomba” (Led, 2004), dedicata allo scrittore napoletano, “Disegni, bizze e fulmini” (Ets, 2010) e “Frammenti e meraviglie” (Unicopli, 2010), sulla narrativa e la prosa breve di Carlo Emilio Gadda, “Figure da leggere” (Mimesis, 2023, Premio “Franco Fossati” 2024), su generi e prassi del fumetto in Italia.
Libro pubblicato con il contributo della Regione Campania.