Teresa è una scommessa persa: per pagare un debito di gioco, suo padre l’ha fatta sposare con Perzechella, uomo freddo e calcolatore che vince a carte, stravince al Lotto e nasconde i soldi nella fodera del suo paltò. È la fine degli anni Settanta: una quaterna secca sognata, non giocata ma estratta, scatena la febbre di una intera comunità messa a confronto con le leggi del destino. Niente a che vedere con la compulsività delle slot machine, lo straniamento fisico e mentale che vivono oggi i giocatori, la vicinanza all’universo della malavita, il vortice di negatività in cui si precipita dopo aver perso tutto: brucia, brucia il bar Las Vegas, rifugio infernale di Anna, che ora ha solo gli occhi, la bocca e il cuore pieni di cenere. Intanto si accendono le luci della sala Bingo dove donne sole vivono nell’attesa di riscattarsi dal passato, girare pagina, rincorrere un amore che vola sulle ali di una farfalla. Solo che ancora una volta bisognerà misurarsi con il caso, la buona e la cattiva sorte.
Frenesia, speranze, illusioni e sconfitte: Le giocatrici è un racconto declinato al femminile, quello di Marilena Lucente, che esplora il fenomeno del gioco, un mondo popolato di figure inquietanti e dolci al tempo stesso. Si vince e si perde, ci si incontra, ci si detesta, si piange e si ride, si scopre che farcela da sole è impossibile perché «il desiderio, l’amore, la morte: sono questi i tre fottutissimi giochi della vita».
L’autrice
Marilena Lucente (1967), pugliese, vive a Caserta dove insegna e collabora con giornali e riviste. Tra i suoi testi di narrativa, Scritto sui banchi e Di dove sei (Cargo 2005 e 2008). Per il teatro ha pubblicato la drammaturgia Napoli 1647. Rivoluzione d’amore (Caracò 2012). È autrice di saggi pedagogici e per la scuola. Per la trasmissione radiofonica Fahrenheit RaiRadioTre ha curato un ciclo di audio documentari Fahrescuola (marzo 2013).