Inno sofferto all’emancipazione femminile, il libro narra l’incontro tra una donna haitiana ricoverata in un manicomio criminale di Montreal (con l’accusa di aver ucciso la figlioletta) e la sua interprete Flore, chiamata a svolgere un ruolo insolito, poiché la paziente capisce e parla perfettamente il francese. Aiutando il medico a sondare l’universo di Emma, Flore verrà profondamente coinvolta nella sua vicenda umana, recuperando le proprie radici di donna e di haitiana. Sempre in bilico tra delirio e lucidità, Emma rievoca la sua vita passata tra un’infanzia difficile ad Haiti, dove è stata ripudiata dalla madre, e il Canada, dove tenta senza successo di riscattarsi. La sua storia individuale però non è isolata e si inscrive in quella delle sue antenate, schiave nelle piantagioni haitiane. Attraverso le narrazioni grandiose e terribili di Emma, le due donne si avvicineranno emotivamente fin quasi a identificarsi.
Marie-Célie Agnant è nata ad Haiti e vive dal 1970 nel Quebec, dove ha insegnato francese e lavorato come traduttrice prima di raggiungere la celebrità come autrice di romanzi. Da sempre impegnata nel sociale, nella sua scrittura emerge l’interesse per temi «forti» come il razzismo, la condizione femminile, l’emarginazione. Ormai scrittrice a tempo pieno, ha pubblicato anche opere destinate ai ragazzi. Il libro di Emma è la sua prima opera tradotta in italiano.
Paola Ghinelli si è specializzata in Letterature caraibiche all’Università di Bologna, alla Sorbona di Parigi e all’Università delle Antille-Guyana. A Montreal ha pubblicato una raccolta di interviste a scrittori di origine caraibica, tra cui Marie-Célie Agnant.