«Ho appena messo l’annuncio sul giornale. SPEDIZIONE IN BULGARIA. SI CERCANO VOLONTARI. Avrei potuto aggiungere: che non siano necessariamente pazzi. Ma siccome questa clausola avrebbe potuto mettere in fuga i più capaci e volenterosi, ho lasciato che ognuno giudicasse il suo proprio giudizio. Anche perché i pazzi non si giudicano mai pazzi e sarebbero venuti lo stesso…».
Scritto in soli venticinque giorni, Il boccale bulgaro è la paradossale storia costruita intorno a un viaggio annunciato a mezzo stampa dal protagonista. L’obiettivo, incredibilmente serio, è capire se la Bulgaria effettivamente esista e se, con essa, esistano anche i boccali bulgari (durante la dittatura, la frase «arriva il boccale bulgaro» era usata nelle redazioni dei giornali per annunciare la sgradevole visita dei censori). In poche pagine, si viene risucchiati in una storia visionaria, con uno stile inconfondibilmente raffinato, colto e tagliente, impreziosito da una rara ironia e animata da un protagonista memorabile.