La storia della vita di Catena, raccontata in prima persona, è anche un viaggio attraverso l’Italia degli ultimi quarant’anni. Torino, le Alpi valdostane, Palermo, Roma e Napoli sono le tappe di un percorso accidentato e vissuto dalla protagonista con gli occhi e i sentimenti dei suoi anni, dall’infanzia fino alla maturità. Cambio di scena: due sorelle orfane sono alle prese con il loro vivere quotidiano. Angela è una ex attrice di teatro, costretta a letto da una grave malattia; Damiana si barcamena per provvedere alle spese di casa e alle cure della sorella maggiore lavorando part-time per un sito di incontri erotici. Altra coppia, altre grane: Felice e Costanza vivono in un monolocale. Lui, giornalista disoccupato, lei, pittrice o aspirante tale, cullano l’idea di stabilirsi nell’appartamento al piano di sopra abitato da due anziane zitelle, fastidiose e invadenti. Ultima tappa di Cinque donne sei, viaggio ideale nell’universo femminile, è l’interrogatorio a una eroina del passato, Giovanna d’Arco, da parte del suo accusatore, monsignor Cauchon. Saverio e Dorotea, attori itineranti, incrociano sul palcoscenico la grande storia della santa: il suo rogo sarà pure il loro. I quattro testi di Roberto Del Gaudio, «uno dei più straordinari talenti della scena napoletana degli ultimi vent’anni» come lo definisce Francesco Durante, sono di una «bellezza urticante e aspra» per usare le parole di Maurizio de Giovanni: le donne, protagoniste assolute, vedono frantumarsi il piano tragico in cui vengono precipitate. Incapaci di comprendere il caso, fanno, loro malgrado, dell’ironia uno scudo e del sogno un patologico approdo.
L’autore
Roberto Del Gaudio, napoletano, attore, cantante, drammaturgo, regista, cofondatore del gruppo «I virtuosi di San Martino».