Capua antica, misteri e paradossi. Non a caso l’autore così titola il primo capitolo del presente volume. Essa, infatti, è l’unica grande città dell’evo antico che abbia ceduto il nome ad un centro urbano (Capua) diverso da quello al quale ha lasciato in eredità il sito (S. Maria C.V.); inoltre, pur essendo stata una metropoli dell’antichità, per vari secoli seconda solo a Roma e, fino al tempo del poeta Ausonio, la terza in Italia e l’ottava in tutto l’impero, non ha avuto nella storiografia adeguata considerazione, se non tardivamente, vale a dire in pieno Settecento, per merito di valenti eruditi locali; infine, pur conservandosi di essa in situ, nei musei della zona e di mezza Europa considerevolissime e preziosissime testimonianze dell’antica grandezza, non è riuscita, fino ad oggi, ad inserirsi in un circuito che le assicuri un decimo dell’interesse culturale e turistico suscitato dalla vicinissima reggia vanvitelliana. Quali i motivi di siffatti misteri archeologici? L’autore cerca di spiegarli in quest’opera, composta con la perizia dell’umanista per formazione e con la passione del ricercatore di storia locale per elezione; in essa, oltre a delineare lo sviluppo storico della città dalle origini fino all’estrema rovina e a descriverne i monumenti con rigore scientifico e con linguaggio accessibile al lettore medio, egli tenta di sfatare luoghi comuni, pregiudizi e fandonie che ancor oggi mortificano non tanto la città emula di Roma, quanto la verità storica ed il buon senso.
Capua antica
Prefazione di Jolanda Capriglione
Fotografie a cura di Luigi Spina