Oltre la Storia, al di là del mito, ci sono le imprese narrate in Annibale Spartaco e Garibaldi. Annibale, generale cartaginese che osò sfidare Roma, fu tentato di mandare tutto all’aria per amore di una contadina. Spartaco, pastore, schiavo, gladiatore che mise sotto scacco l’Urbe con uno stuolo di ribelli, aveva come confidente un cavallo. Garibaldi, impareggiabile stratega che sancì la disfatta dei Borboni nella battaglia del Volturno, leggeva il futuro nelle carte. Sul campo di battaglia i tre non perdonavano. Coraggio, determinazione, scaltrezza i tratti comuni. Ma non solo, perché, negli abissi del proprio cuore, il dubbio può assalire anche chi comanda. Ed è lì che si svela l’animo dei tre condottieri. Una scelta sbagliata può costare la vita ai soldati. Un’esitazione rischia di capovolgere l’esito dello scontro. Un indugio può determinare la disfatta. E così ciascun combattente fa appello al suo spirito guida. La fedele elefantessa Rumba. L’impavido corsiero Arione. Il sarcastico pappagallo Laverdure. Sullo sfondo c’è Capua, antica e moderna, teatro di guerre, terra che chiede indipendenza a tre uomini diversi i quali, in epoche lontane tra loro, cullano una sola aspirazione: la libertà.
Guido Trombetti (1949), già rettore dell’Università Federico II di Napoli, è professore ordinario di Analisi matematica presso lo stesso ateneo. Autore di circa quattrocento articoli per i quotidiani Il Mattino, la Repubblica, il Corriere del Mezzogiorno, Il Riformista, per Edizioni Spartaco nel 2014 ha pubblicato il romanzo Magellano e il magizete.
Paolo De Marco è autore delle note storiche che seguono a ogni racconto. È docente di Storia contemporanea del dipartimento di Lettere e beni culturali della Seconda Università degli Studi di Napoli.