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SABATO 28 OTTOBRE, alle 11,30, nell’ambito della XIII edizione del premio “Bianca d’Aponte“, prestigiosa rassegna musicale, il giornalista Rai Paolo Pasi presenterà il romanzo “La canzone dell’immortale” nella Sala Caianiello (ex macello), in via Lennie Tristano, ad Aversa (Ce).
L’incontro con lo scrittore milanese, che sarà accompagnato da Elisabetta Malantrucco, costituirà una delle iniziative collegate alla kermesse artistica dedicata alle giovani cantautrici che si distinguono nel panorama musicale italiano. La tredicesima edizione della kermesse è dedicata alla memoria di Fausto Mesolella, già direttore artistico del Premio d’Aponte, scomparso nel 2017.
Il libro
In un mondo trans-globalizzato, le persone sono considerate alla stregua di prodotti finanziari. Dalla categoria dei derivati di classe B – gente letteralmente alla deriva – si sale fino ad arrivare ai tripla A, esseri eterni, sempre giovani, menti superiori. È a questi estremi che appartengono i protagonisti del romanzo.
L’immortale racconta il suo tempo immobile, che viene rotto dall’insolita richiesta di una donna: «Scrivimi una canzone». Pur nella sua perfezione, egli si scopre incapace di mettere insieme parole e note, perché ha smarrito la sua umanità.
Sul versante opposto, un cantautore di scarso successo, uomo di classe B, vive il declino dei cinquant’anni ed è costretto a lavorare nell’Archivio Digitale Permanente, dove si scelgono le canzoni da perpetuare e quelle da cancellare definitivamente. Si sottopone quindi a una terapia psico-musicale per ritrovare la sua ispirazione e così incappa in un’amara sorpresa: durante una seduta ascolta un suo brano dimenticato, che risulta però depositato vent’anni prima.
La storia dei due finisce per convergere sulla figura di un misterioso cantore-poeta.
Il tempo e la musica che lo scandisce, da sottofondo, diventano colonna sonora portante di un libro che ripropone temi pressanti: l’incedere dell’età, la paura di invecchiare, la liquidità di sentimenti e passioni, l’amore, la noia del vivere quotidiano, l’affanno di apparire giovani e la necessità di restare bambini.
L’autore
Paolo Pasi (1963, milanese) è giornalista alla Rai. Ha vinto il premio giornalistico Ilaria Alpi e, nel 2005, il premio Giallomilanese. Nel novembre 2000 ha esordito con la raccolta di racconti Ultimi messaggi dalla città (ExCogita di Luciana Bianciardi, prefazione di Dan Fante). Altre raccolte di racconti, sempre pubblicate da ExCogita, sono Storie senza notizia e Le brigate Carosello (con prefazione di Fernanda Pivano). Il suo primo romanzo, L’estate di Bob Marley, è stato pubblicato nel 2007 (Pironti Editore). Per Edizioni Spartaco nel 2009 è uscito Memorie di un sognatore abusivo, accolto in maniera lusinghiera dalla stampa («Un cocktail dove Zavattini sembra andare a braccetto con Orwell e Cronenberg» la Repubblica; «Una distopia scorrevole e beffarda» Corriere della Sera; «Uno dei migliori romanzi futuribili italiani degli ultimi anni» Il Giornale). Paolo Pasi è anche chitarrista e compositore: il cd Fuori da schermi raccoglie nove canzoni, di cui ha scritto musica e testi.
Etichette: Aversa, la canzone dell'immortale, Paolo pasi, Premio Bianca d'Aponte