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Classifica Libri
240 ospiti, 31 paesi, 60 testate giornalistiche, 120 appuntamenti di approfondimenti dedicati all’attualità, all’economia, alla letteratura, alla fotografia e ai fumetti, articolati in incontri e conferenze gratuite, cronisti e autori da tutti il mondo. E una valida rappresentanza di Edizioni Spartaco.
Il cartellone partecipato dell’unidicesima edizione di “Internazionale a Ferrara”, la prestigiosa rassegna culturale che quest’anno si terrà dal 29 settembre al 1° ottobre 2017 negli spazi del centro storico della cittadina estense, sarà arricchito dalla presentazione del romanzo “Il muggito di Sarajevo” a cura dell’autore Lorenzo Mazzoni.
Sabato 30 settembre, a partire dalle ore 11:30, il giornalista e scrittore ferrarese farà conoscere al pubblico della Libreria Ibs+Libraccio, in Piazza Trento Trieste – Palazzo S.Crispino, un libro capace di suscitare un forte trasporto emotivo e profonde riflessioni sugli orrori della guerra balcanica e la capacità di resilienza dei cittadini di Sarajevo. L’autore, alla sua seconda partecipazione al Festival ( nel 2015 aveva portato a Ferrara la precedente pubblicazione “Quando le chitarre facevano l’amore“), nel corso dell’incontro con i lettori dialogherà con l’avvocato e giornalista Darien Levani, autore per Edizioni Spartaco del thriller “Toringrad”
“Per conoscere il mondo e cercare di capirlo“. L’intento della rassegna organizzata da Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara e dalla rivista Internazionale si sposa con il respiro internazionale e la rappresentazione cosmopolita della realtà che contraddistinguono i lavori letterari e giornalistici di Mazzoni.
“Il Muggito di Sarajevo” in particolare «… è una narrazione capace di suscitare il sorriso, la commozione, la rabbia e la malinconia”», scrive Mauro Trotta sulle pagine del quotidiano Il Manifesto.
«Il romanzo racconta una città martoriata dalla follia umana. Una città messa in ginocchio dal fanatismo religioso. Un palcoscenico in cui all’improvviso è stata messa in scena la crudeltà che l’essere umano può raggiungere», Senzaudio. «…I personaggi insoliti, una miscela di umorismo e violenza, la cronologia frammentata e la brutalità affrontata dai protagonisti con naturalezza, il grottesco che si sussegue con l’orrore, fanno pensare al film “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino. Ma sotto-sotto tutto si basa su una profonda e dettagliata conoscenza dei fatti, della storia, della recente guerra, della mentalità e dell’umorismo tipico dei bosniaci.», questa la recensione del libro dell’Osservatorio Balcani e Caucaso
l Libro
Nata per essere assediata. È così che si sente Amira, diciotto anni e un grande sogno da realizzare nella città di Sarajevo del ’93, lacerata dalle rappresaglie tra serbi e bosniaci. Il cuore della suonatrice di cigar box guitar batte all’unisono con i colpi di mortaio e le raffiche di mitra, ma Amira canta la sopravvivenza, la speranza. Della band Senza Strumenti fanno parte anche il colonnello Mustafa Setka, mago del basso, e il gigantesco ballerino di kolo, Masne, alle percussioni. I due, per tutto il giorno, seguono Jack, meglio conosciuto come Mozambik l’irlandese, fidanzato di Amira, spacciatore. All’occorrenza, Jack si offre come guida agli inviati di guerra che affollano l’Holiday Inn semidistrutto. Così conosce Carlo e Oscar, due fotoreporter italiani che inseguono uno scoop davvero straordinario: tra macerie e bombe, intendono trovare una vacca indiana che si dice abbia poteri da chiromante. Sarà per caso la Zebù gir che il vecchio Ivan nasconde nella corte interna del suo negozio di tabacchi, adattato a fumeria d’oppio dopo l’inizio del conflitto? Del resto, non è la sola ospite che il commerciante cela a sguardi e orecchie indiscrete. In uno sgabuzzino è segregato, infatti, un serbo fuori di testa che, dopo una scorpacciata di funghi allucinogeni, si è ritrovato al di là delle linee nemiche. Lo scopo di Ivan è rispedirlo al mittente in cambio di un riscatto, da chiedere a un oscuro cecchino dei servizi segreti serbi, che trova la concentrazione solo canticchiando le hit di Barbra Streisand. Niente a che vedere con i Nirvana di Kurt Cobain, che Amira ha scoperto grazie a un lontano cugino olandese, di origine bosniaca, diviso tra rock e fede religiosa da quando ha abbracciato l’Islam in prigione.
L’autore
Lorenzo Mazzoni è nato a Ferrara nel 1974 e ha abitato a Parigi, Hurghada, Londra, Sana’a. Ha pubblicato numerosi romanzi, tra cui Il requiem di Valle secca (Tracce, 2006), Le bestie/Kinshasa Serenade (Momentum Edizioni, 2011), Apologia di uomini inutili (Edizioni La Gru, 2013, Premio Liberi di scrivere Award). È il creatore dell’ispettore ferrarese Pietro Malatesta, protagonista dei noir (illustrati da Andrea Amaducci ed editi da Koi Press) Malatesta, indagini di uno sbirro anarchico, La Trilogia (2011, Premio Liberi di Scrivere Award), La Tremarella (2012, il cui ricavato è andato interamente alle vittime del terremoto in Emilia), Termodistruzione di un koala (2013), Italiani brutta gente (2014). Diversi suoi reportage e racconti sono apparsi sui giornali Il Manifesto, Il Reportage, East Journal, Il reporter e Torno Giovedì- Collabora con Il Fatto Quotidiano. Vive tra Milano e Istanbul.
Darien Levani (Fratar 1982) vive e lavora a Ferrara. Già autore di romanzi premiati in Albania, sua terra di origine, in Italia ha ottenuto diversi riconoscimenti letterari tra i quali i Premi «Nuto Revelli» e «Pietro Conti». Da sempre impegnato nella promozione culturale della comunità albanese in Italia, è vicedirettore del giornale online Albania News.