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20 Giugno 2017

“L’ispirazione non basta”. Consigli di scrittura

L. Mazzoni

 «I miei romanzi nascono da un’idea, una passione, un ricordo, una frase letta, una canzone. Mai da quella che molti chiamano “l’ispirazione”. L’ispirazione è un concetto lontano anni luce dalla mia idea di narrativa, che è più legata a un lavoro artigianale, costante e quotidiano. Una metodologia inizialmente basata su un capillare lavoro di studio, ricerca e lettura e poi di scrittura vera e propria»

Come scrivi e quando scrivi?
« Scrivo a penna su bloc-notes e fogli volanti e poi ricopio sul PC. Avendo una scaletta e una griglia di nodi narrativi di solito ben strutturate dall’inizio del lavoro, vado a inserire sul computer le parti abbozzate precedentemente su carta. Compongo, come un puzzle, o un mosaico. Ho diverse abitudini: la musica di sottofondo, fotografie che mi osservano, il caffè nella tazza (quando scrivo in casa). A Milano lavoro alla mia scrivania oppure nel mio studio pubblico che non è altro che la balconata della Stazione Centrale, circondato da barboni e da viaggiatori in partenza. A Ferrara lavoro nel mio vecchio studio o sulle gradinate dell’ippodromo quando non ci sono gare ippiche. Gli orari sono cambiati molto, nel tempo, attualmente leggo, studio e abbozzo al mattino (tre o quattro ore), e rielaboro e scrivo alla notte (altre tre o quattro ore), tutti i giorni».

Conduci corsi di scrittura e workshop: hai qualche suggerimento da dare a potenziali corsisti? 
« Di lasciar perdere l’ispirazione, di lavorare sulla scaletta, sui blocchi narrativi e sulla costruzione dei personaggi. Di fare un capillare lavoro di ricerca, qualsiasi storia vogliano affrontare. E di leggere, tanto, tantissimo, ogni giorno. Se non leggi non sarai mai uno scrittore».
Qualche curiosità sulla stesura del Muggito di Sarajevo e delle Chitarre, qualche aneddoto che ti ha ispirato la scrittura oppure qualcosa sui personaggi?
 «Riguardo a Quando le chitarre facevano l’amore, che reputo il romanzo più riuscito tra quelli che ho scritto, o forse quello che vorrei trovare in libreria come lettore, nasce tutto dalle mie passioni musicali e culturali per gli anni Sessanta, la psichedelia, la storia di quel periodo. Il giornalista Riccardo Tavani ha identificato la mia scrittura come un esempio di realismo psichedelico: mi piace molto. Qualcuno mi ha definito uno scrittore rock: mi piace anche questa. Da molti anni avrei voluto scrivere un romanzo su The Love’s White Rabbits, la band che fa da collante a tutta la storia ma che, nella realtà, è esistita negli anni Novanta del secolo scorso. Ci suonavo anche io ed è stata un’esperienza totale di amicizia, musica, sperimentazioni, Vivevamo in una sorta di comune sul fiume Po, tutte caratteristiche adatte alla storia che ho poi inventato. Sono partito da qui, poi è venuto il lavoro di ricerca e studio e, infine, la stesura vera e propria del romanzo.
Il muggito di Sarajevo prende spunto da una storia vera, letta su una guida, di una donna che teneva una mucca sul balcone durante l’assedio. Intorno a quell’episodio ho costruito il plot. Sarajevo è una città bellissima, con una storia che tutti dovremmo conoscere. Le generazioni più giovani vivono in una ignoranza abissale, da remake medioevale. Hanno bisogno di riappropriarsi della storia, e credo che i romanzi, la letteratura popolare, possano svolgere questo compito meglio di moltissimi saggi».

 

Lorenzo  Mazzoni ha abitato a Londra, Istanbul, Parigi, Sana’a, Hurghada e ha soggiornato per lunghi periodi in Marocco, Vietnam e Laos. Scrittore, saggista e reporter ha pubblicato numerosi romanzitradotti in spagnolo, romeno e inglese.    Con Edizioni Spartaco ha pubblicato  Quando le chitarre facevano l’amore  (2015; Premio Liberi di Scrivere Award) e Il muggito di Sarajevo.   Mazzoni è  docente di scrittura narrativa per Corsi Corsari a Milano, Monza, Ferrara e Bologna, consulente editoriale per diverse case editrici italiane e straniere, e responsabile della piattaforma di servizi editoriali ThinkABook. Nel 2015 è entrato a far parte di Mille Battute, un contenitore culturale di esperienze umane che promuove workshop di scrittura, reportage e fotografia in giro per il mondo. Collabora con Il Fatto Quotidiano.

Etichette: consigli di scrittura, il muggito di sarajevo, lorenzo mazzoni, Quando le chitarre facevano l'amore