Carrello
Iscriviti alla newsletter
Il 27 ottobre 2024, nell’ambito della rassegna organizzata dal Comune di Macerata Campania “A [...]
Fernando Bermúdez alle 17:30 sarà intervistato nel corso della trasmissione Fahrenheit, programma dedicat [...]
Fernando Bermúdez incontra per la prima volta i lettori italiani del suo primo, attesissimo romanzo ̶ [...]
“Inganni e potere. Il gaslighting” a Un borgo di libri, il festival letterario del borgo medievale di Cas [...]
Libro della Settimana
Ognuno di noi ha un proprio orizzonte, fisico o interiore, che definisce la sua esistenza: “La siepe che [...]
di Rossella Tempesta
Ognuno di noi ha un proprio orizzonte, fisico o interiore, che definisce la sua esistenza: “La siepe che [...]
di Piero Malagoli
Ognuno di noi ha un proprio orizzonte, fisico o interiore, che definisce la sua esistenza: “La siepe che [...]
di Flaminia Festuccia
Ottobre è il mese in cui le ombre si allungano e il confine tra reale e immaginario diventa sottile. Con [...]
di Marco Castagna
Ottobre è il mese in cui le ombre si allungano e il confine tra reale e immaginario diventa sottile. Con [...]
di Piero Malagoli
Ottobre è il mese in cui le ombre si allungano e il confine tra reale e immaginario diventa sottile. Con [...]
di Flaminia Festuccia
Classifica Libri
Applausi convinti.
Applausi di cortesia.
Applausi di gratitudine.
Parte il blocco pubblicitario. Si alzano quasi tutti gli ospiti, tranne Gennaro Rullo. Grandi saluti tra loro, battute più o meno divertenti, pacche sulle spalle. Si mettono d’accordo per cenare assieme tutti e quattro alla fine della trasmissione.
Si torna in diretta. Il conduttore chiede un giro di opinioni sulla legge in discussione.
L’onorevole Gucci difende la legge dicendo che, nell’ordine: creerà posti di lavoro; tutelerà gli inquilini, perché nessuno potrà mai togliergli la casa in futuro se non sarà mai loro; ce la chiede l’Europa.
L’onorevole Asti lo interrompe veementemente su ogni punto. Sul primo contesta che la legge creerebbe più posti di lavoro se i costi dei mutui fossero raddoppiati. Sul secondo contesta che gli inquilini sarebbero più tutelati se dovessero continuare a pagare il mutuo anche dopo averlo pagato tutto. Sulla terza dice che l’Europa l’aveva chiesto anche al loro precedente governo, e dunque l’attuale governo è in colpevole ritardo e dovrebbe dimettersi.
Il direttore D’Auria, pacatamente, sottolinea che la sua rivista è socialista-liberista e dunque che rappresenta tutta l’opinione pubblica, che è stanca delle diatribe tra i partiti e ritiene che le parti politiche dovrebbero collaborare per migliorare la legge, perché è grave che sugli yacht non si possano fare mutui così che tutti possano comprarne uno, che poi tanto, con la legge in discussione, rimarrebbe comunque alla banca, con effetti positivi sull’occupazione, sulla tutela dei nuovi (non)possessori di yacht e sulla nostra reputazione in Europa.
Il presidente Van Der Vart premette che la sua associazione il popolo lo ha sentito tutto, che può dire come la pensa, che è qui per dargli voce e che non importa cosa dice la legge, il problema è che non sono previsti ulteriori fondi per le associazioni. Aggiunge che con questi ulteriori fondi alle associazioni si potrebbe ragionare anche di estensione della legge agli yacht, proposta che trova interessante.
La telecamera si sposta finalmente verso Gennaro Rullo, che fa un respiro profondo e si avvia ad intervenire.
Rullo fa un timido cenno di assenso.
Parte l’intervista, in cui il presidente dell’ABD spiega perché le banche chiedono l’approvazione rapida di questa legge, altrimenti non riusciranno a dare tutte queste tutele aggiuntive agli inquilini e saranno costrette a radere al suolo tutti gli appartamenti, ma democraticamente.
Al termine, nuovo blocco pubblicitario.
Al ritorno in studio, il conduttore riferisce che c’è stato un acceso dibattito tra gli ospiti durante la pausa, e ridà loro la parola, promettendo a Rullo che tornerà presto da lui.
L’esponente di “La Destra conviene ai Poveri” attacca violentemente il governo, difende il presidente dell’ABD e sottolinea che, dato il rischio paventato dal presidente banchiere, il governo dovrebbe fare presto ma non lo fa perché sono solo dei comunisti travestiti.
L’esponente di “La Sinistra è con i Poveri” manifesta platealmente grande indignazione.
Sullo schermo vanno in sovrimpressione i dati per il 5×1000 per l’associazione, l’sms per aiutare i poveri, il codice fiscale, il 730 e la foto di un senza dimora che sorride dopo aver ricevuto una pacca sulla spalla dal presidente dell’associazione.
Vorrebbe intervenire anche il direttore di “Yacth popolari” ma il conduttore lo interrompe.
La televendita dura due minuti, in cui un exfamosoconduttore caduto in disgrazia offre “un’occasione imperdibile per tutte le tasche, anche le VOSTRE”: due Rolex Yacht-Master al costo di 12.000 euro ognuno, invece di 13.000.
Al ritorno in studio, telecamera sul direttore D’Auria che guarda con soddisfazione l’ora sul suo Rolex Yacht-Master nuovo di zecca.
La telecamera torna sul conduttore, che si siede su uno sgabello di fronte a Gennaro Rullo.
Si alza di nuovo e va dai due politici.
I due onorevoli danno vita alla partenza di un Gran Premio di Formula 1 per chi deve iniziare prima. Cominciano di nuovo a darsi addosso, guardandosi con studiate espressioni di odio reciproco e senza mai degnare di uno sguardo Gennaro Rullo, scambiandosi accuse su chi ha rubato il programma dell’altro, su chi è più vicino alle banche (ma per tutelare di più gli inquilini), su chi ha tagliato di più i fondi alle associazioni, e su chi fosse più di destra o di sinistra, ma di nuovo confondendosi sulle reciproche posizioni di partenza.
Il conduttore mette fine a tutto con grande fermezza.
Si alzano tutti, tranne Gennaro Rullo. Gucci va in bagno, Asti esce a fumare, Van Der Vart e D’Auria discutono del rolex del secondo e dello yacht del primo.
Improvvisamente si sentono urla provenienti dal pubblico. Nessuno capisce, all’inizio, cosa sta succedendo.
Si girano tutti in direzione della poltrona occupata da Gennaro Rullo. È tutta in fiamme. Odore di benzina. Odore di fumo. Un silenzio irreale. E, improvvisamente, un urlo straziante. La voce del popolo. La prima della serata. E l’ultima.
I due onorevoli prendono il telefono e cominciano a twittare. Non hanno concordato niente, ma, per casualità o per aver frequentato assieme il corso “Come trovare l’Hashtag giusto prima degli altri”, twittano entrambi contemporaneamente #giustiziapergennaro. I giorni successivi discuteranno su tutti i giornali di chi l’abbia lanciato prima.
Van Der Vart chiama subito l’addetto stampa dell’associazione, viene a sapere dell’hashtag già creato, e ordina di ingaggiare un consulente che al più presto trovi un nuovo hashtag più di successo possibile. Il consulente, due ore e 5.000 euro dopo, conierà #giustiziapergennarounodinoi.
Il direttore D’Auria è già scappato via. Ha avuto una grande ispirazione. Sul taxi butta giù un articolo sui sistemi antincendio più moderni per gli yacht.
Nelle redazioni della TV di “Magafono”, delle altre TV e dei giornali si stappano decine di bottiglie di spumante.
Per una settimana avranno come riempire pagine e palinsesti.
Marco Ehlardo (Napoli, 4 febbraio 1969), esperto di migrazioni, asilo e terzo settore, lavora da oltre quindici anni a Napoli in servizi per migranti, rifugiati e richiedenti asilo e in progetti di lotta alla povertà. Ad ottobre 2014 è uscito per la Edizioni Spartaco il suo primo libro “Terzo settore in fondo: cronistoria semiseria di un operatore sociale precario”, atto di denuncia, in forma di romanzo/saggio ironico, di una parte del mondo dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, attraverso le avventure di un operatore sociale precario, Mauro Eliah. A giugno 2016 uscirà il seguito, intitolato “Fratello John, sorella Mary”.