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26 Maggio 2023

Grazie Salone internazionale del libro di Torino 2023!

… apro le tende e mi lascio avvolgere dal rumore della pioggia. Mi abbraccia l’atmosfera vespertina che con i suoi colori incanta e rattrista. E corrono veloci i pensieri, un rincorrersi di tante emozioni miscelate alle solite preoccupazioni. Attorno a me il silenzio, quel rumore presente nei luoghi che abiti per la prima volta e che sono destinati per breve tempo a essere chiamati “casa”…

… avevo bisogno di staccare, di allontanarmi dai posti a me cari, di un contatto fisico con chi, come me, ama questi deliziosi rettangoli con su scritto Edizioni Spartaco. Sono avido di parole, di quella capacità di espressione tipica di menti illuminate, ma anche di banalità, di sciocche risate che a volte aiutano ad addolcire la quotidianità…

… e tutto incomincia, fremo, sono pronto per il grande inizio. Sono circondato da tanta amicizia, quella stessa condivisa in momenti trascorsi e ormai rafforzata negli anni. È bello avere certezze, sapere che alzando lo sguardo ti perderai in un sorriso stanco ma sincero…

… “non vi conosco!”, “non ho mai letto un vostro libro!”, “qual è il senso delle vostre pubblicazioni?”, “pubblicate poesia?”, “grazie per il vostro lavoro!”, “siete diventati per me una certezza!”, “posso raccontarle una storia?”…

… c’è aroma di caffè, quello buono, quello viaggiatore, quello che ricorda le mie origini campane. Nel tardo pomeriggio verrà sostituito dal bouquet del vino, che aiuterà ad arrivare al termine della giornata. “…Cosa le piace leggere?”. “… Un pochino di tutto!”. “… Vediamo se questa storia è nelle sue corde!…”.

… fuori la pioggia costringe a non disperdersi, a ruotare incessantemente in questa lavatrice culturale, ad ascoltare una miscela di suoni che proviene da mille direzioni proprio come i led posti a illuminare tutto l‘ambiente. E pensare che fino a pochi anni fa qui c’erano catene di montaggio, anime concentrate a fabbricare pezzi di macchine che avrebbero permesso di scoprire nuovi orizzonti…

… non sono più solo, in mio soccorso un aiuto caparbio e instancabile, una vera macchina da guerra. Bisogna provare ad ascoltarlo per capire la visceralità del suo orgoglio di scrittore, un dispensatore di paesaggi mai incontrati e immaginati, ma che avviluppano con le parole il lettore predisposto all’ascolto…

… dalla misteriosa Trinacria avanza il nostro veggente eroe, chi avrà il coraggio di sfidare le carte? Stravaganza e intuito racchiusi in un’evanescente “bolla”…

… devo scappare, è tardi, odio far aspettare! Una fila davanti a me, ma quanto ci vuole a comprare un biglietto? Arrivo e sento la presenza, quella conosciuta qualche giorno prima, le stazioni regalano sempre qualcosa. A me donerà un caldo abbraccio e un sorriso ammiccante…

… siamo attorno a una tavola, se esiste il vero piacere della condivisione abita proprio tra queste mura. Le risate diventano il proscenio del nostro stare insieme, nonostante golosità mal trapiantate e impastate con filamenti bianconeri…

… sebbene i primi imbarazzi la facciano da padrone e l’inaspettata presenza di capricciose trasparenze vetrate, la prima notte trascorre con lo sguardo proiettato al domani. Saranno ore ristoratrici…

… cosa sono i refusi? Nei capaci di sminuire un duro lavoro durato tante settimane? Ultimamente trovo più coraggio nel maltrattare che nel negoziare. Il dispiacere e la delusione presto sono morti e seppelliti grazie alle persone vere, quelle che da sempre condizionano il mio vivere. Ancora grazie!…

… c’è musica nell’aria, una sagoma si muove abbracciando la sua chitarra elettrica. Avrebbe bisogno di un palcoscenico vero e non di un misero angolo raffazzonato dietro a uno stand. La sua maestria non dovrebbe conoscere cornici, le note padrone di volare libere e non castigate da un “amplificatore scordato”…

… giorno di grande affluenza, tanti passi che si muovono in direzioni opposte. Molti trovano ristoro al nostro stand, hanno deciso che per le prossime ore si perderanno a fantasticare nelle nostre storie, a immaginarle comodi nelle loro posizioni preferite. In serata il liquido ambrato scorrerà nelle nostre vene, non si può vivere di sola carne!…

… può il ricordo addolcire una mancanza? E poi ci sono la nostalgia, le lacrime, la voglia di non perdere una parte di sé. Ho conosciuto il senso della compostezza, dello stile pacato, dell’accordarsi sui fraintesi, sulla voglia di diffusione e di divulgazione. La riprova della nostra vera essenza e ricchezza…

… alcune volte si creano spontaneamente passaggi di energia, quella voglia di piacersi che si manifesta anche nel semplice sfiorarsi. Conoscersi lentamente, magari anche attraverso il calore di un tenero abbraccio. E poi ci sono i pensieri che non ti lasciano dormire. Si cammina protetti da un unico grande cappello, e il ritrovarsi seduti a confidarsi il passato…

… l’apoteosi, la piena soddisfazione di quello che si fa, di quello che si cerca di regalare, di tanti momenti trascorsi nella loro preparazione. Tutto racchiuso in una grotta di roccia gialla. L’asse Italia/Albania ha funzionato alla grande…

… ci sono tante cose che ho provato e che ho voglia di dimenticare, persone e situazioni che non meritano neanche una mia sfumatura di pensiero. Sappiate che vi dimenticherò presto, ho troppo rispetto per il tempo che scorre inesorabile…

… un altro Salone è trascorso, ho davanti a me il monitor che inghiotte i miei pensieri e i miei ricordi. Accantono questi giorni in vista di altri istanti da scrivere e da raccontare…