In attesa del debutto in anteprima nazionale della loro commedia “Comicissimi fratelli…il pubblico ha sempre ragione”, che venerdì 16 novembre inaugurerà la stagione 2018-’19 del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, giovedì 15 novembre alle 18 i fratelli Gianfranco e Massimiliano Gallo saranno i protagonisti dell’ incontro con il pubblico della Libreria Spartaco, in via Martucci 18 a Santa Maria Capua Vetere.
Ingresso libero.
Lo spettacolo
Il repertorio napoletano comico, la tradizione, le famiglie d’arte, il vasto bagaglio spesso ingombrante di un Teatro che parte dalle atellane e che prosegue per linea diretta fino ai Giurè, giungendo, perché no, a me e mio fratello, è il mondo che esploro da sempre e che rinnovo, fedele alla lezione dei grandi del passato nella mia totale infedeltà al testo che riscrivo completamente, usando trama e approccio come trampolino. Il Teatro napoletano anni fa si divise in due, accanto a quello dirompente dei Petito, discendenti dei comici dell’Arte, attori “fisici”, inventori di battute sempre nuove, jazzisti del canovaccio, si sviluppò grazie a Scarpetta ma soprattutto ai De Filippo, un Teatro borghese, dove il testo non fu più partenza ma partenza e arrivo, in cui la potente drammaturgia incanalò attori e regista fino ad un approdo certo e sicuro. Roberto De Simone critica Eduardo proprio per questo, lo accusa di aver interrotto la linea principale del nostro vero Teatro che egli evidentemente identica in quello di cui i Petito furono espressione. Io credo che entrambi i modelli siano da rispettare e che oggi possano convivere nel panorama di un Teatro di produzione che valichi i limiti del Tempo in maniera diversa. La differenza è che se metto in scena De Filippo sento di rappresentare un’Opera universale nella quale importante e necessario è il riferimento storico, se invece metto in scena e riscrivo una farsa di Petito, mi sento al riparo da qualsiasi attacco portato dal naturale cambiamento della società. I testi di Antonio e dei suoi fratelli, non sono moderni né modernizzati, sono, per un teatrante illuminato, tappeti volanti che non conoscono che lo spazio in cui decidono di alzarsi. Il mio progetto triennale è testimoniare tutto ciò attraverso la mia opera in Teatro. Partirò con lo spettacolo dal titolo: “Comicissimi Fratelli…il pubblico ha sempre ragione” che vuole essere il manifesto del mio pensiero e la Summa del repertorio da me riscritto e messo in scena in questi 37 anni di carriera. La trama ruota intorno alle vicende di due fratelli attori in un piccolo teatro partenopeo degli inizi del ‘900, uno dei quali abbandona l’altro per “scritturarsi” nella compagnia di Eduardo Scarpetta, tradendo dunque, dal punto di vista dell’altro, il Teatro di Tradizione in un momento di calo. Il primo tempo si basa sulla rappresentazione di “Ti ho sposato per ignoranza” la mia versione originale di un’antica farsa di Pasquale Petito, il secondo consiste nella mia “Una comicissima Tragedia” che anni fa scrissi ispirandomi a Francesca da Rimini di Antonio Petito. Le storie dei due fratelli che s’intrecciano con le due messe in scena sono il divertente e significativo Trait d’Union di due ore esilaranti senza sosta. In scena con me, mio fratello Massimiliano e, per rinforzare semmai ce ne fosse bisogno, il discorso del Teatro delle Famiglie d’Arte, anche nostro nipote Gianluca Di Gennaro e mia figlia Bianca. Completano il cast la bella e brava Yulija Mayarchuck e due altri attori.
Gianfranco Gallo