Si terrà lunedì 7 agosto 2017 alle ore 18:30 la presentazione del romanzo “L’odore della polvere da sparo“, Edizioni Spartaco 2015, a Tramutola , provincia di Potenza, in Largo Vittorio Veneto.
L’evento a cui parteciperà l’autore Attilio Coco è organizzato in collobarazione con le istituzioni cittadine; il primo cittadino Francesco Carile e l’assessore alla Pubblica Istruzione e Servizi Sociali del comune tramutolese Annamaria Grieco rivolgeranno un indirizzo di saluto al pubblico presente.
Al consesso parteciperanno inoltre il vice presidente del “Circolo culturale Vicenzo Ferroni” e Antonello Saiz della Libreria Diari di Bordo, libreria indipendente nel pieno centro storico di Parma riconosciuta come punto di riferimento per la letteratura di qualità in tutto il panorama nazionale, che leggerà estratti del libro.
IL LIBRO
Potenza è la prima tappa della vicenda in L’odore della polvere da sparo, che prende il via davanti alla prefettura un martedì di aprile del 1947. La polizia spara sulla folla scesa in piazza contro la fame e la disperazione che dilaga nelle campagne. Piove a dirotto e, nel vicino liceo classico, il professore Lodovico Marotta è nervoso, agitato, distante, mentre spiega un passo dell’Eneide. Il racconto di Gianni Ceccante, all’epoca studente timido e incerto e oggi affermato attore di teatro, comincia da quella matttina. A raccogliere le sue memorie è lo scrittore Pietro Mattei, che ricompone vite segnate da un brutto morbo, un focolaio che si diffonde a macchia d’olio anche fuori dai confini del Belpaese, subdolo, dalle mille facce. Gianni impara a leggere in profondità la realtà che lo circonda finendo per caso in una libreria, un covo libertario frequentato dal suo insegnante, ex confinato politico, e dal compagno di classe Diavolorosso. La nuova rotta lo porta a Roma. Una sera, mentre recita, i suoi occhi incontrano quelli di Alejandra, la Maga. L’esistenza della ragazza è segnata da ossessioni e paure, dettate da immagini che vengono da un futuro che insanguinerà l’Argentina, terra verso cui è attratta dall’amore per Victor e da un destino ineluttabile. Ma il fascismo è un cancro in metastasi anche in Italia. Mai domo, nemmeno quando la Storia ne certifica la fine. L’epilogo si svolge a Torino, dove Gianni spopola in teatro. Ormai non è più lui a raccontare. A tirare le fila è lo stesso scrittore Pietro Mattei che mette insieme gli ultimi pezzi del mosaico nel nome di Camillo Bentivenni, orologiaio e anarchico.
L’AUTORE
Attilio Coco (1958, lucano) è insegnante di Italiano e Storia negli istituti secondari di secondo grado e critico cinematografico. Vive e lavora a Roma. Di critica cinematografica si occupa dall’inizio degli anni Novanta, prima sulle pagine lucane del Giornale di Napoli e, dal 1993, sulla rivista Segnocinema. Ha pubblicato saggi sui film non realizzati di Pier Paolo Pasolini, sul cinema italiano degli anni Novanta, sulle strategie attoriali di Clint Eastwood, sulle serie televisive americane, sul rapporto tra cinema italiano e mondo contadino.Docente presso il Mim (Master dell’immaginario) della Morris, Casini&Partners di Roma, ha pubblicato il volume Sguardi d’autore. Visioni e immagini cinematografiche della Basilicata (Pianeta Libro Editore 2000) sul cinema meridionale di Francesco Rosi e di Pier Paolo Pasolini. Ha scritto il saggio La passione di Cristo ovvero lo Spazio e il Tempo della Visione, apparso nel volumeIl cinema di Mel Gibson, curato da Fabio Zanello (Edizioni Il Foglio 2004). Ha collaborato al XII volume della Storia del cinema italiano, a cura di Flavio De Bernardinis (Marsilio – Edizioni di Bianco & Nero 2009). Cura un blog (www.attiliococo.blogspot.com) in cui parla di libri e della sua esperienza di lettore.