«Mostrati come un fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso» (Lady Macbeth: atto I, scena V, William Shakespeare). Ambizione, sete di potere, brama: sentimenti che hanno la meglio sul coraggio e la lealtà nell’animo tormentato e crudele di Macbeth e della sua spietata consorte. Il lato oscuro che prende forma e sostanza nella tragedia più breve e più complessa di WILLIAM SHAKESPEARE viene svelato venerdì 30 aprile, alle ore 18.30, nel corso della diretta facebook sulla pagina della Libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere (Ce), dal professore di Lingua e letteratura inglese PASQUALE PAGANO. Un appuntamento che rientra nell’ambito degli incontri (virtuali ma ancora per poco) della serie «Matti per i classici».
La tragedia
Macbeth torna vittorioso dal campo di battaglia e tre streghe gli profetizzano un glorioso destino, ivi compresa la corona di Scozia. La sete di potere, condivisa e stimolata anche dalla moglie Lady Macbeth, lo spinge al delitto e infine all’amaro disinganno, per cui l’esistenza non è che «una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla».
Il bardo
William Shakespeare, tra i più grandi drammaturghi e poeti di tutti i tempi, nacque a Stratford-Upon-Avon (Warwickshire) il 23 aprile 1564. Fra le sue tragedie più celebri, “Romeo e Giulietta”, “Macbeth”, “Re Lear”, “Amleto e Otello”.
Fra le commedie, continuano a essere rappresentate in tutto il mondo “Sogno di una notte di mezza estate”, “Molto rumore per nulla”, “La tempesta”, “La bisbetica domata”. Tra i drammi storici, “Riccardo III” ed “Enrico IV”.