Alessio Forgione, dopo “Napoli mon amour” e “Giovanissimi” (candidato al premio Strega 2020), torna con un folgorante romanzo di fallimenti e conquiste, un nuovo, impetuoso lessico familiare del nostro tempo: “Il nostro meglio“, fresco di stampa per la casa editrice La nave di Teseo. Lo scrittore napoletano, tra le voci più interessanti della narrativa contemporanea, incontrerà i lettori domenica 12 dicembre, alle ore 11.30, nella Sala del Risorgimento del Museo civico (ex Istituto Angiulli) a Santa Maria Capua Vetere. L’evento è organizzato dalla Libreria Spartaco, in collaborazione con la Biblioteca comunale. Un appuntamento imperdibile per gli amanti della letteratura.
Lo scrittore
Alessio Forgione è nato a Napoli nel 1986. Il suo romanzo d’esordio, “Napoli mon amour”, (NN Editore) ha vinto il Premio Berto 2019 e il Premio Intersezioni Italia-Russia; in corso di traduzione in Francia e Russia, verrà portato in scena al Teatro Mercadante di Napoli con la regia di Rosario Sparno. Nel 2020, sempre per l’editore NN, esce il suo secondo romanzo, “Giovanissimi”, nella “dozzina” del Premio Strega 2020. Nel 2021 esce il romanzo “Il nostro meglio” per La nave di Teseo.
Il libro
Amoresano è cresciuto a Bagnoli con i nonni, una famiglia semplice con una vita fatta di piccoli gesti, bestemmie senza cattiveria e una saggezza popolare che tocca il cuore delle cose. Ora Amoresano vive con i genitori a Soccavo, va all’università. Osserva tutti e parla poco, la storia con la fidanzata non va, il suo rifugio è la lettura, le frasi che annota sono la sua ribellione silenziosa. Suona la chitarra e, a volte, sogna quasi di fare un disco con l’amico Angelo, che freme per fuggire a Londra. Nel mondo di Amoresano, sui treni che prende girando attorno a Napoli e ai suoi desideri, il pensiero torna sempre a quella nonna che l’ha cresciuto e che gli pare più avanti di tutti, che preferisce i murales ai muri abbandonati, che sa scegliere il momento migliore per arrabbiarsi, che insegna a voler bene alle persone giuste. Come cambia la nostra vita quando dobbiamo fare a meno di ciò a cui teniamo di più? Amoresano rincorre la sua risposta nei passi fino alla tabaccheria di Maria Rosaria, nella traiettoria di quello sguardo diverso eppure uguale, dentro le notti di un’estate calda e possibile, a scambiarsi libri e film come domande, millimetri di pelle come tentativi. Una ricerca confusa e inquieta che rimbalza sul terrazzo di Anna, in un’isola fuori stagione, a bordo di motorini lanciati nei viali della città a improvvisare fughe, a scrivere ritirate. Nuotando nella memoria, il suo bene più urgente, osando e rifiutando bellezza, che pure non basta quando pensiamo di non meritarla, inseguendo un dolore inevitabile per vedere fin dove ne arrivano le diramazioni, Amoresano scopre il prezzo rovente dell’amore che abbiamo ricevuto e di quello che non sappiamo dare.