Carrello
Iscriviti alla newsletter
Mercoledì 28 maggio alle ore 18.30, Andrea Malabaila presenterà il suo ultimo romanzo “Prendi i tuo [...]
Nel 2025 Edizioni Spartaco compie trent’anni.Trent’anni di storie, di autori scoperti, di lettori incontr [...]
Il 5 aprile, alle 18.00, l’aula consiliare di piazza Rimembranza, Portico di Caserta ospita Claudio [...]
Martedì 8 aprile, alle ore 21.00, Luigi Lo Cascio legge e interpreta Flor, un romanzo di Donato Cutolo (E [...]
Sabato 22 marzo alle ore 18.30, Vincenzo Sacco presenterà il suo ultimo romanzo “Il ritorno de [...]
Libro della Settimana
Spartaco Magazine sfida la calura e per luglio e agosto raccoglie la sfida di farvi correre un autentico [...]
di Claudio Lombardi
Le parole tra noi leggere. Ma capaci di restare. Di aprire mondi, ferire dolcemente, accendere pensieri. [...]
di Mario Mandes
Le parole tra noi leggere. Ma capaci di restare. Di aprire mondi, ferire dolcemente, accendere pensieri. [...]
di Sara Servadei
Le parole tra noi leggere. Ma capaci di restare. Di aprire mondi, ferire dolcemente, accendere pensieri. [...]
di Andrea Ventura
Trent’anni. E sì, ogni tanto li sentiamo.Soprattutto la mattina, quando ci alziamo e ci chiediamo: “Ma da [...]
Quest’anno la partecipazione di Edizioni Spartaco al Salone Internazionale del Libro di Torino ha un sapo [...]
Classifica Libri
Il tema di “BookPride Milano 2024” è stato COSA VOGLIAMO. A interrogarsi sui propri desideri sono stati i personaggi femminili dei romanzi di quattro autori di Edizioni Spartaco, in omaggio alla Giornata internazionale della donna.
Rossella Tempesta, autrice di “La pigrizia del cuore“
Stella Di Mare vorrebbe…
Allora, in un crescendo di The Long and winding road riversato nelle orecchie dalle cuffie come fosse la musica dell’aria intorno, come tutti si muovessero, nuotassero in quella musica, tutte le piazze geometriche, le siepi squadrate i viali paralleli in corsa sotto i grattacieli usciti dalla testa del giapponese sbarcato nella città di mare chissà per quale via obliqua, allora, dicevamo, il vento la sta spingendo forte e lei non oppone resistenza, ne sente il fresco umido sulla guancia scoperta dai capelli che sono tutti in volo e vorrebbe lei pure volare, essere sollevata e sparire prima di lasciarsi docilmente inghiottire dal “suo” grattacielo, prima di mettersi in fila al metal detector con il resto del gregge.
Povere pecore, povere pecore senza neppure erba da brucare, guarda in alto invece i gabbiani che sfrecciano nelle strade d’aria lasciate libere dai parallelepipedi a specchio, guarda loro come vanno, scendono solo un attimo in picchiata a sfruttare quello che noi è sfuggito di bocca o a sbeccare qualche piccione già destinato. Invece lei non vola, ma un attimo nella piazza ci si vorrebbe fermare, proprio al centro, nella piazza rettangolare, grandissima, dove nel tardo pomeriggio giocano a calcio i ragazzi neri dai corpi statuari, derapano sugli skate i ragazzi bianchi tatuati e con le code di rasta al vento.
Ora la piazza è ancora vuota che è mattina presto, e lei vorrebbe solo un attimo mettersi in posa come l’uomo vitruviano e lasciarsi girare dal vento come una sagoma di latta. Ma non lo fa, non capirebbero, o peggio capirebbero tutti, tutti. E non ce la si farebbe a reggere le maschere, potrebbero cadere tutte in terra, sul cemento liscio, con il fragore sordo dell’abbandono. E la rappresentazione poi? Yesterday ed entra.
Buongiorno, Buongiorno, Ciao, Salve.
Salve, spariamo a salve dai, non facciamo mica sul serio! Ecco questo è il momento in cui lei si prenderebbe lo stomaco in mano e se lo stringerebbe anche di più di come sta facendo quello già da sé.
Che fare, come resisterci qui ancora un altro giorno, 20 anni chiusa nelle aule di Tribunale, in mezzo a un’umanità dolente che chiede giustizia nel posto sbagliato.
Chiusa si sente, confinata dall’aria, dai campi, lei che è una ninfa, forse una rana di ruscello montano, lei che un maleficio l’ha trasformata in essere umano.
Ed essere baciata talvolta non ha fatto che incarnarla di più, che infliggerle le peggiori sofferenze umane, non l’ha mai ritrasformata in raganella canterina.
E invece Stella vuole tornare a credere in una vita più naturale, e sente che il sentiero è vicino, lo può quasi fiutare, ci arriverà, è cosa certa, come è certo che ora il sole sta tramontando tra i grattacieli a specchio che ne rimandano mille e mille riflessi, come è certo che domani lo stesso sole illuminerà di nuovo anche la più sporca città, e la farà brillare.
Etichette: 8 marzo, Book Pride Milano 2024, Cosa vogliamo, La pigrizia del cuore, milano, Rossella Tempesta, Stand C15, Stella Di Mare, SuperStudio Maxi