Vittorio Imbriani


Vittorio Imbriani (Napoli 1840-Napoli 1886) è uno dei più originali scrittori italiani del XIX secolo. Letterato, demopsicologo, poeta, studioso di estetica, a lui sono dovute la teoria della «macchia» in pittura e la denominazione delle rime «pietrose» di Dante. Autore di novelle e racconti di comicità sboccatissima, tra cui memorabili “La novella del vivicomburio” e “Per questo Cristo, ebbi a farmi turco”, ha scritto anche i romanzi “Dio ne scampi dagli Orsenigo”, “Merope IV”, “Sette milioni rubati o «La Croce Sabauda»”, che insieme con “L’impietratrice” delineano un catalogo dei generi romanzeschi in via di formazione nella civiltà letteraria moderna. Di princìpi reazionari in politica, nazionalista e anticlericale, sul piano dei costumi propugna un liberalismo radicale: da questa divaricazione ideologica scaturiscono le provocazioni grottesche della sua narrativa.

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