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30 Agosto 2018

4 settembre. De Core presenta Un pallido sole che scotta a Settembre al Borgo Festival 2018

Martedì 4 settembre alle ore 20  presso la Chiesa dell’Annunziatail Duomo di Casertavecchia, il caporedattore del quotidiano Il Mattino  e autore del libro “Un pallido sole che scotta“,Francesco De Core – Edizioni Spartaco-  sarà tra gli ospiti che apriranno la quarantaseiesima edizioni del festival “Settembre al Borgo“.

La rassegna artistica e culturale completamente gratuita che ha sede a Casertavecchia quest’anno si terrà dal 4 al 10 settembre e si arricchirà di una sezione scrittura,  “Il Sud non è magia”, libri al borgo, dedicata alla ricerca di una nuova rappresentazione del nostro Mezzogiorno.

Il libro

Il Meridione raccontato da Francesco De Core è amore e tormento, incisione profonda nella carne di un territorio dell’anima che poteva essere e non è, di una patria con troppe bandiere, un eterno purgatorio di attese tradite. Un cammino della speranza, repressa dagli occhi e voluta con il cuore. In buona, ottima compagnia di scrittori e artisti, apolidi e icone di un’Europa smarrita, anacoreti alla ricerca di un loro deserto dove vivere e pregare, poeti che amano parole e colori. Niente acquerelli, eppure non solo fotografie in bianco e nero, ma nitide tracce di un giornalista che oltre alla penna porta in valigia un’accetta affilata. Attento e curioso, ama aggirarsi tra le mura sbrecciate di Casertavecchia,  come Pier Paolo Pasolini. Assieme ad Albert Camus si lascia abbagliare dai resti maestosi ed eterni di Paestum. Schiuma di rabbia con Giuseppe Berto sul suolo calabro violato e si ferma con pudore accanto a Leonardo Sciascia all’ingresso della Certosa di Serra San Bruno. Poi si tuffa nei versi di Alfonso Gatto, il coriaceo amante di Salerno e della divina costiera. A Marcianise, sulle orme di Roberto Saviano, sale sul ring nella fabbrica di campioni del maestro Domenico Brillantino: qui respira sudore e grinta, disciplina e sacrificio. Sembra soffocare nel corpo dilaniato di Napoli, con le lacrime di cenere di Giuseppe Montesano e i richiami a Elena Ferrante, Nicola Pugliese e Luigi Compagnone. Sullo sfondo il profilo rigoroso di un esule, Gustaw Herling.

L’autore

Francesco de Core (Caserta 1965), giornalista, è redattore capo del quotidiano “Il Mattino”. Ha scritto, con Ottorino Gungo, Silone, l’avventura di un uomo libero (Marsilio, 1998), Burocrati e saltimbanchi siete il veleno della sinistra. Il libro rosso di Lev Davidovic Trotzky (Pironti, 1999), Silone, un alfabeto (l’ancora del mediterraneo, 2003). Ha curato il libro di scritti giornalistici di Ignazio Silone Esami di coscienza (e/o, 2000, Premio Capri San Michele) e Stanza 1304. La finestra sulla guerra (Graus, 2004). Suoi interventi compaiono nei volumi L’eredità di tempo presente (Fahrenheit 451, 2000), Nel Sud. Senza bussola (l’ancora del mediterraneo, 2002), Silone. La libertà (Guerini e Associati, 2007), Stranieri. Albert Camus e il nostro tempo (Contrasto, 2012), Fuoco sulla città (Ad est dell’equatore, 2013), F For Fake (Editori Internazionali Riuniti, 2013).