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«Alessandro Bresolin si volge verso Camus, che dovette affrontare quella che fu la Storia terribile e sanguinosa del XX secolo. Non lo erige a professore di morale politica; ma cerca – pazientemente – di vedere come si sono formati il pensiero e l’etica politica di Camus, a contatto con gli eventi e con un reale dal quale si è sempre rifiutato di distogliere la propria coscienza, la propria intelligenza e sensibilità». Così scive nell’introduzione alla pubblicazione francese del saggio di Alessandro Bresolin– CAMUS. L’UNIONE DELLE DIVERSITÀ– Agnès Spiquel, presidente del Société des Études Camusiennes (SEC), eccellenza europea nello studio del pensiero dello scrittore e filosofo franco algerino.
Il saggio edito dalla Spartaco nel 2013 ha valicato i confini nazionali e da quest’anno va ad arricchire il catalogo di Présse Féderaliste per la capacità dell’autore di ripercorrere le tappe del pensierio che hanno formato la coscienza pluralista e umanitaria, e pertanto federalista, di “un uomo in perenne rivolta”
«Bresolin – sostiene ancora Spiquel – pone la sua indagine sotto il segno di un pensiero federalista a cui aderisce da tempo e ne cerca le tracce nello stesso Camus: “Unione delle diversità” d’altronde è la definizione di federazione che lui stesso fornisce in Cronache algerine, da filosofo che sa la differenza tra totalità e unità, dal momento che solo la seconda permette il rispetto delle diversità.»
Degna di nota, in ultimo, l’intervista inedita alla figlia di Albert Camus, Cathrine, che impreziosice ulteriormente l’egregio lavoro svolto da Bresolin.
Etichette: Agnès Spiquel, Albert Camus, Présse Féderaliste, Société des Études Camusiennes