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Presentazione casalinga per il caporedattore del quotidiano Il Messaggero Raffaele Alliegro che, sabato 14 luglio 2018 alle ore 19, nella sua Tivoli presenterà per la prima volta il romanzo fresco di stampa “IL SEGRETO DI BRUTO. Storia di un uomo libero, di un tiranno, della morte di Cesare” (Edizioni Spartaco).
L’incontro dei lettori, organizzato dalla libreria La Porta Gialla, si terrà nel cortile di “Atmosfere da sogno al centro di Tivoli”, una delizioso alloggio vacanze in Vicolo del Pilaro, 17 adiacente al corso principale cittadino, dove i presenti potranno dialogare con l’autore e ascoltare le letture di stralci del libro in un clima conviviale.
Il giornalista e scrittore di origini napoletane, che con Edizioni Spartaco aveva già pubblicato il saggio “Il destino cambia in tre attimi“, in occasione dell’esordio narrativo ha utilizzato la sua conoscenza e passione per la storia classica per modellare la figura di Lucio Giunio Bruto antenato del più celebre Marco Giunio Bruto.
A distanza di cinquecento anni un filo sembra legare il “primo Bruto”, che mise fine alla tirannia di Tarquinio il Superbo e creò la repubblica della quale fu il primo console nel 509 a.C, al suo discente Marco Giunio che ne raccolse il lascito ideale e nel corso delle Idi di Marzo del 44 a. C. cercò di combattare la tirannia di Caio Giulio Cesare e salvaguardare la res publica.
Il racconto delle gesta del Bruto di Alliegro sebbene si conformi al percorso storico tracciato da Tito Livio nell’opera Ab Urbe condita si arricchisce di suggestioni e leggende a cui l’autore attinge a piene mani per offrire al lettore la possibilità di intraprendere sentieri affascinati e alternativi alla storiografia ufficiale e caratterizzare i personaggi protagonisti della trasformazione di Roma, da villaggio di rudi pastori sulla sponda del Tevere all’impero cosmopolita più potente e longevo della storia dell’Occidente.
Il libro
Si finse stupido per sopravvivere alla collera di Tarquinio il Superbo. Covò vendetta coltivando il germe della ribellione. Fece esiliare il monarca tiranno, fondò la Repubblica, fu il primo console di Roma nel 509 a.C. Questa è la storia di Lucio Giunio Bruto, il predestinato dei libri sibillini.
La Pizia, oracolo di Delfi, gli rivelò presente e futuro di una Roma all’epoca divisa tra due anime: quella romana, inflessibile, onesta, orgogliosa, primitiva, e quella etrusca, commerciale, moderna, raffinata, corrotta. Bruto sapeva che quel villaggio di rudi pastori sulle rive del Tevere era destinato a diventare caput mundi, trasformandosi nella più potente macchina da guerra mai esistita, tra lotte di potere, crudeltà, semi di libertà soffocati.
E fu lui, nipote adottato del Superbo, da tutti creduto uno sciocco, a tessere la tela della rivolta democratica, che scoppiò devastante dopo lo stupro da parte di uno dei figli del re di Lucrezia, suicida per onore.
Console inflessibile, Bruto fece decapitare perfino due dei suoi figli, rei confessi di avere tramato contro la res publica, e cadde in battaglia, consapevole che, centinaia di anni dopo, un discendente avrebbe raccolto il suo testimone, quel Marco Giunio Bruto congiurato contro Caio Giulio Cesare, alle Idi di marzo del 44 a.C.
Nei cardini tracciati da Tito Livio nell’opera Ab Urbe condita, Raffaele Alliegro fa scorrere personaggi e accadimenti, perfetta sintesi tra fatti storicamente accertati e coerente invenzione, restituendo un clima di passioni e sentimenti autentici che, ieri come oggi e domani, agitano la vita degli uomini.
L’autore
Raffaele Alliegro , giornalista. Nato a Napoli nel 1961, vive a Tivoli e lavora a Roma come caporedattore nel quotidiano Il Messaggero. Con Edizioni Spartaco ha pubblicato, a quattro mani con Marco Fimiani, Il destino cambia in tre attimi. Piccole storie di grandi ribellioni (2013) e il romanzo Il segreto di Bruto (2018).
Etichette: Il segreto di Bruto, La porta gialla, Lucio giunio Bruto, roma, Storia romana, Tivoli